
Água Lusa. Tutto fatto a mano. Tutto fatto con il cuore.
La relazione che stabiliamo con gli oggetti in età infantile è la matrice che modella le nostre capacità relazionali adulte. La psicologia riconduce ai primi legami con gli ‘oggetti’ una fase importantissima dello sviluppo del bambino nelle sue implicazioni future del comportamento adulto. Il bambino impara a rapportarsi con l’altro in una giostra di emozioni variegate che lo marchieranno per tutta la vita a partire da quell’impronta relazionale con gli oggetti che, come dei ponti, lo conducono da un’indifferenziazione tra sé e l’esterno all’autonomia del pensarsi separati e distinti da ciò che è fuori, materialmente percepibile attraverso gli organi di senso.
Nel pensare a come iniziare questo post mi sono chiesta che cosa attira la mia attenzione e mi spinge a entrare in un atelier piuttosto che in un laboratorio o in un negozio o a soffermarmi su un profilo Instagram piuttosto che su una vetrina di Depop. Come bambini, in fondo, ci lasciamo sempre incantare dalle storie, siano esse realmente raccontate o magicamente evocate. Personalmente, il fascino dell’ascolto delle storie degli altri mi ha condotto nella direzione di diventare psicologa e poi editrice, mentre la seduzione dei racconti sedimentati dal tempo negli oggetti mi ha portato ad approfondire il legame tra essi e la memoria.
Scoprire Água Lusa è stato come salire di nuovo su quella giostra alla scoperta di un mondo circostante allegro e colorato. La storia di Ana e sua zia Susete è quella di due donne che il 3 gennaio 2016 hanno deciso di voltare pagina e di dedicare la loro vita alla creatività aprendo un negozio. Ana, lasciato il suo impiego da segretaria che poco la gratificava, supportata da sua mamma, professoressa di musica, e dallo zio Antonio, apre con Susete un piccolo sogno.
Sogno: non posso definire diversamente l’esperienza del tempo trascorso da Água Lusa a guardare, prendere in mano trousse, borse, stoffe, bambole, cuori, custodie, sandali, orecchini, bracciali interamente realizzati a mano dalle proprietarie e da artigiani del posto. Siamo ad Alcobaça, nella regione del Beiras, in un Portogallo di persone che sorridono prima ancora di parlare, di cibi che nutrono l’anima prima ancora del corpo, di paesaggi da fotografare col cuore prima ancora che con la reflex.
Ana mi lascia aggirare tra gli scaffali del suo negozio e mi osserva come una mamma orgogliosa di ricevere complimenti e interesse per la sua creatura.
Tutto è una dedica ai tesori portoghesi, da Pessoa al sughero, dai pavimenti tipici alle decorazioni delle azulejos più antiche, dai merletti alle rinomate stampe colorate caratterizzate dai pattern dal gusto esotico con motivi rigati e raffiguranti uccelli esotici, frutta, fiori, figure umane, cornucopie, anfore, bambini e frutta tropicale (la famosa “Chita” de Alcobaça, tessuto 100% cotone inizialmente di provenienza indiana, importato nel XV secolo dai portoghesi e divenuto poi di grande diffusione grazie alle fabbriche sorte a partire dal XVI secolo in Portogallo).
Tutto feito à mão. Feito com o coração. Tutto fatto a mano. Tutto fatto con il cuore.
Água Lusa – Artes de Alcobaça
Praça D. Afonso Henriques, 10 – 2460-030 Alcobaça (Portugal)