Raccolgo storie

La Petite Brocante

Ogni oggetto in noi suol trasformarsi secondo le immagini ch’esso evoca e provoca e aggrappa, per così dire, attorno a sé. Certo un oggetto può piacere anche per se stesso, per la diversità delle sensazioni gradevoli che ci suscita in una percezione armoniosa; ma ben più spesso il piacere che un oggetto ci procura non si trova nell’oggetto per se medesimo. La fantasia lo abbellisce cingendolo e quasi irraggiandolo d’immagini care. Né noi lo percepiamo più qual esso è, ma così, quasi animato dalle immagini che suscita in noi e che le nostre abitudini vi associano. Nell’oggetto, insomma, noi amiamo quel che vi mettiamo di noi, l’accordo, l’armonia che stabiliamo tra esso e noi, l’anima che esso acquista per noi soltanto e è formata dai nostri ricordi.

Luigi Pirandello, Il fu Mattia Pascal

Se cerco di rintracciare l’origine della mia passione per gli oggetti della memoria risalgo ai momenti in cui mia nonna Adriana si avvicinava con molta dolcezza e garbo a me ragazzina e mi sussurrava brevi quanto appassionate descrizioni delle sue collezioni e degli oggetti più importanti della sua vita. Tra conchiglie raccolte e acquistate nei più lontani angoli del mondo, a quel servizio di calici Baccarat, ai vasi di Murano, a quella prima edizione de Le Petit Prince,  piuttosto che ai pentolini di latta della bisnonna e ai primissimi oggetti in melammina, ecco che in quelle sue parole c’erano molto più che descrizioni. Ho dovuto aspettare che lei invecchiasse per poter arrivare a rassicurarla, con sincerità, che tutto quel bagaglio di cuore l’avrei conservato e gelosamente custodito ripartendolo equamente con mia sorella. Molto dopo  mi sono ritrovata a continuare a chiacchierare con lei nel silenzio dei miei gesti, facendo scivolare le mie dita su quelle stesse superfici che lei, anni prima, accarezzava con le sue mani nodose. Ho imparato senza accorgermene che in alcuni oggetti risiede un potere sconosciuto, una forza incomprensibile che concede la grande opportunità di far riemergere e rivivere dialoghi, viaggi, emozioni, pensieri che altrimenti, chissà, rimarrebbero sopìti in qualche angolo della memoria.

Nella stessa maniera sono certa che quando si acquista un oggetto antico non si acquista soltanto un oggetto. Ci si appropria della sua storia, si entra in possesso di qualcosa di molto intimo e profondo – a volte inconscio e molto forte – si immagina il suo viaggio compiuto per giungere nelle nostre mani, si annusa il profumo del tempo, si scrutano su di lui particolari come in una sorta di ricerca di tesori nascosti.

Conoscere Anne-Catherine è stato un po’ come rivedermi dall’esterno in una vita parallela da vera brocanteuse invece che di editrice appassionata di oggetti della memoria. Siamo a Londra un anno fa quando Anne-Catherine, quarantenne francese dalla brillante carriera nel campo del marketing internazionale di grandi marche decide che è arrivato il momento di cercare di vivere della sua passione e delle cose che la fanno star bene e di prendersi del tempo per iniziare a lavorare per un progetto tutto suo.

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Ecco che la storia di Anne-Catherine è la storia di tutte quelle donne che in età diverse della loro vita si assumono tutti i rischi pur di realizzare più che un sogno nel cassetto, un progetto di vita per il quale si sentono chiamate dal proprio destino. Imprenditrici per natura e per passione: è così che anche io mi sento da 11 anni ed è così che anche Anne-Catherine si sente nella sua veste di brocanteuse già fin da bambina, quando seguiva sua mamma e sua nonna nei marché brocante, molte volte anche impegnata a vendere direttamente oggetti rari e antichi.

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Il suo La Petite Brocante è molto più di un nuovo sito di vendita online di oggetti vintage, ma lo specchio riflettente di tutta un’attività di ricerca che Anne-Catherine dedica a ciascun oggetto messo in vendita.

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Ogni settimana Anne-Catherine lascia Londra per raggiungere in macchina il passo di Calais e scendere in Francia, dove va alla ricerca di nuovi pezzi, molte volte deliziose quanto introvabili chicche acquistate da vides-greniers e antiquari alle quali poi dedica in un secondo tempo, oltre le consuete operazioni di pulitura, risistemazione e restauro, lo spazio per farle rinascere in nuove coreaografie di spazi nella sua piccola e poetica petite maison de pêcheurs près de Boulogne-sur-Mer adibita a set fotografico.

Ecco che oltre all’oggetto in sé, ciò che Anne-Catherine offre ai suoi clienti è la suggestione di un’ambientazione che valorizzi la nuova vita di un mobile, di una scrivania, di un cavallino di legno o di una macchinina d’epoca che sembrano sopraggiunti da tempi lontani attraverso la giostra del tempo  e che, grazie alla mano e al gusto della proprietaria, ben si inseriscono anche nei più attuali ambienti contemporanei.

Sì, perché l’impressione de La Petite Brocante è quella di un piccolo carosello colorato e prezioso su cui si può virtualmente salire attraverso il sito, la pagina Facebook e  il profilo Instagram e girare, girare, girare… in un caleidoscopio di immagini che evocano oggetti carichi di un sapore intriso di memoria e tradizione del passato amalgamato con la grande passione della brocanteuse per tutto ciò che racconta una storia e che regala e diffonde poesia.

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