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Kartos. Un amore di carta

“L’unico modo di fare un gran bel lavoro è amare quello che fate. Se non avete ancora trovato ciò che fa per voi, continuate a cercare, non fermatevi, come capita per le faccende di cuore, saprete di averlo trovato non appena ce l’avrete davanti. E, come le grandi storie d’amore, diventerà sempre meglio col passare degli anni”.

Steve Jobs, all’Università di Stanford, USA, il 12 giugno 2015

 

La mia storia d’amore con la carta inizia molto presto e il ricordo sfumato eppure così intenso di me bambina che tamburella sui tasti della macchina da scrivere dei miei genitori mi rimanda sempre l’emozione di quanto la memoria trasferisca immagini sentimentali oltre che cognitive. I racconti, i ricordi, le fotografie che mi confermano di quanto fossi una bambina così fortunata per la felicità che ancora oggi provo nel ricordarmi circondata dall’affetto sono sempre riconducibili a quell’occasione di crescita che anche a distanza di molti danni, da psicologa, riconosco costitutiva nella formazione della personalità adulta e cioè la possibilità di esternare, manifestare ed esprimere la propria personalità attraverso la creatività.

Inserire con delicatezza e impegno il foglio bianco nel rullo della macchina da scrivere e assistere alla pioggia di caratteri casuali che più o meno velocemente si trascrivevano sul foglio è stato, penso, per me bambina qualcosa di magico, il primo mezzo con cui sentirmi grande e produttiva, nonostante i miei quattro anni, o forse meno.

Oggi credo fortemente all’importanza di rintracciare quel motivo interiore, e  di individuare quello che Deepak Chopra definisce il proprio archetipo personale come “un tema dominante, lo stampo che può modellare una vita eroica, una divinità in embrione che aspetta solo di nascere. E’ ciò che siamo nati per diventare, il sé che spesso rifiutiamo perché la maggior parte di noi non riesce a vedere il campo di infinito potenziale che è a nostra disposizione” (Le coincidenze, Sperling & Kupfer, p.114). Devo  davvero grazie a quel primo grande amore per la carta che appunto con il passare degli anni è diventato – e continua ad alimentare in me – una passione sempre più grande tanto da averne fatto il mio lavoro di fare libri.

Così, la mia passione per la carta mi ha portato a conoscere Kartos (oggi diventata Toscana Carte Pregiate), azienda toscana nota per i suoi prodotti cartotecnici (partecipazioni, diplomi in pergamena, carte regalo con preziosi decori in polvere d’oro zecchino, biglietti augurali per tutte le occasioni, coordinati regalo….), da oltre 50 anni celebrati nel mondo per la tradizione storica e unica nella lavorazione di carte bellissime e di alto livello.

Ascoltare Andrea Giovannelli, Direttore Commerciale del brand, e contestualmente sfogliare il catalogo delle carte è un po’ come fare un viaggio nel cuore di quell’Italia che ci rende unici al mondo – e irriproducibili, nonostante goffi tentativi di imitazione -proprio grazie a quel senso di rispetto nei confronti della qualità e della bellezza che sta alla base della tradizione da tramandare nel migliore dei modi.

L’impressione è quella che scegliere una carta bella e ben fatta, elegante e suggestiva (soprattutto quando è realizzata nel rispetto e tutela dell’ambiente perché proveniente da disboscamenti controllati e certificati),  per scrivere, impacchettare, foderare, sia molto più che un gesto ricercato e una attenzione elegante da dedicare: in effetti, laddove esiste la possibilità di dar voce alla creatività viene data sempre l’occasione di manifestare sentimento.

Toscana Carte Pregiate S.r.l.

Via del Lavoro, 2
51013 – Chiesina Uzzanese (PT)
Tel. +39 0572 525385
info@toscanacartepregiate.it

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