Puro olio d’oliva della Provenza, sale e soda della Camargue.
Certi prodotti, come certi oggetti, sono intrisi di un’aura unica, capaci di portare con sé l’immagine di un racconto, la forza di una storia centenaria, come pagine di un libro che parla di scoperte, antiche usanze, valori che è bello conservare, valorizzare, riscoprire.
Vengo in questa zona della Francia compresa tra Gard, Provence e Camargue da 36 estati: avevo 8 anni quando mia nonna Adriana convinse i miei genitori a scoprire quella regione della Francia in cui lo scrittore Fréderic Mistral aveva ambientato Mireille, uno dei romanzi che gli valse il Nobel per la letteratura.
Aria perennemente impregnata di sale, vento che asciuga e sole che brucia, distese di lavanda, tanto artigianato e ovunque quel senso innato e diffuso di rispetto e orgoglio per ciò che è antico, bello perché consumato dal tempo, come le seggioline pieghevoli scrostate dalle notti sul Vidourle, iconico come i cubi di sapone che campeggiano in ogni salle de bain accanto agli asciugamani di lino candido, gli stessi conservati e tramandati dalle grands mères alle nipoti nella Francia fin de siècle.