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Emmanuel Gallot-Lavallée. Amare, amare, non c’è altro
Quando conobbi Emmanuel Gallot-Lavallée a Roma per la pubblicazione del suo primo libro ebbi da subito un’impressione: ero di fronte a un grande artista, all’insegnante che avrei sempre voluto a scuola, a una persona che fa della semplicità un manifesto in cui crede davvero. Dal 2010 si susseguirono tanti suoi libri, e più i titoli uscivano, più mi rendevo conto di quanto pazzesco fosse questo autore un po’ folle, tanto saggio, così lieve. Ogni volta, ogni lavorazione delle sue bozze era un modo per imparare, riflettere, sorprendersi. I grandi cercano nel fondo della grotta il senso della loro esistenza senza…
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L’arte intorno
“Nella splendida cornice delle Alpi”, “inserisci una cornice di testo”, “una foto così bella che è da incorniciare”. Modi e contesti diversi per dire in fondo la stessa cosa: mettere in risalto, ornare, valorizzare. L’etimologia come sempre ci svela aspetti affascinanti. Infatti vuole che il termine ‘cornice’ derivi dal greco koronis e condivida la radice KOR in comune con corona, curvo e anche cerchio e circo. È affascinante pensare come gli oggetti, in una maniera stranamente simile alle persone, siano intrisi di archetipi, carattere, storie, emozioni. Un oggetto vecchio, abbandonato e inutilizzato, ma ancora molto bello, conserva una forza…
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Cavalieri turchi gialli e rossi
Dai cassettoni rococò delle camere da letto alla madia della cucina, dal nero pendolo del salottino da pranzo al canapè della loggia con la sua stoffa color marrone cosparsa di cavalieri turchi gialli e rossi, dalle seggiole impagliate a certi seggioloni dai bracciuoli spropositamente alti, i mobili della casa appartenevano all’epoca degli uomini illustri, la maggior parte dei quali portava parrucca e codino. Antonio Fogazzaro, Piccolo mondo antico, 1895
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Mai buttare un lampadario vecchio
Ciò che ho sempre trovato di più bello, a teatro, è il lampadario. Baudelaire, Diari Intimi Ho una passione per il lampadari vecchi. Vecchi, non necessariamente antichi o vintage. Vecchi. Mi affascina pensare quante cene e quanti visi hanno illuminato. Quante volte sono stati accesi, spenti, di nuovo accesi, ancora accesi e poi spenti. Tempo fa ho recuperato un lampadario di Alessandra, la sorella di mia nonna, donna autonoma e creativa dal carattere e dai gusti già modernissimi. Appassionata di stile svedese negli anni sessanta amava l’arancione, gli oggetti poveri e i dettagli preziosi. E mi voleva molto bene. Suo era…