• Artigiani e laboratori,  Raccolgo storie

    Benas Atelier. Fatto a mano per contenere sogni

    Ciò che ti porti dietro da un viaggio è molto più di un ricordo, è l’immagine del tuo essere in quell’altrove tradotto in un oggetto. Lo dico sempre, dai viaggi si torna sempre cambiati, né poco né molto, in qualcosa di non ben definito che però sembra circondare i confini più limitrofi a quelli dell’identità. La sensazione è un po’ quella di portare indietro con sé un bagaglio metaforico e materiale di sguardo rinnovato sul mondo, di percezione rinfrescata sulle cose della vita, di respiro più ampio, di nuovi spazi dell’anima e prospettive verso un quotidiano che, al nostro ritorno,…

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    Topatopera. Scorci di poesia su piastra

    Se dovessi convincere un turista a scegliere il Portogallo come meta delle sue vacanze gli mostrerei il palmo della mia mano. Gli racconterei che la sabbia che scivola dalle dita, laggiù, scintilla dei riflessi della luce che si rifrange nei minuscoli frammenti color oro che compongono una ghiaia finissima. Gli direi che molte volte dovrà ripararsi lo sguardo dal sole che qui, a differenza di altrove, sembra che tramonti al rallentatore invadendo anche gli spazi dell’ombra e del buio. Gli consiglierei i cibi da strada, e non soltanto quelli dei ristoranti, perché qui, in mano, si possono gustare vere e…

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    Ceramica Massimino. Storia e talento di una famiglia di Vietri

    Ci sono storie di famiglia che in realtà sono favole. Quella di Ceramica Massimino risponde alle tipiche funzioni della fiaba descritte dal celebre Vladimir Propp nel suo libro Morfologia della fiaba, in cui si racconta di giovani e di anziani, di difficoltà, di allontanamenti, di mancanze, di traguardi e prove da superare e, perché no, di un lieto fine. E, come la maggior parte delle fiabe, anche questa inizia con il classico “C’era una volta”. Siamo a Vietri sul mare, negli anni Cinquanta, in una delle costiere più scenografiche, poetiche e suggestive d’Italia, quella Amalfitana, quando la famiglia di Giovanni Massimino, nato…

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    Kelsch. Fantasia e simbolo d’Alsazia

    Alsazia: cuori e quadretti ovunque. Alle porte, sulle tovaglie, sui bicchieri, nella gentilezza diffusa e nello stile alsaziano. Ho chiesto il motivo a Marie-Noëlle che con suo marito tesse e vende lino, cotone e canapa: “Porte de la chance”, porta fortuna, mi ha detto. Alsazia è tradizione, poesia, estetica. Queste le qualità del suo animo che se si potesse raffigurare sarebbe bianco, rosso, blu e verde pineta nei toni di quella scenografia paesaggistica che rimane impressa nel ricordo di chi come me ne ha respirato la magia per qualche giorno. Sete di Jaipur, cachemire di lane biellesi, le prime lycra,…