Iniziamo da oggi, andiamo alla ricerca di oggetti meravigliosi in grado di emozionarci.
Apriamo cassetti dimenticati, mettiamo in uso il servizio Capodimonte della bisnonna, aggiungiamo qualche posata di alpacca, mescoliamo i colori, divertiamoci a rinnovare la nostra tavola partendo da ciò che è antico e poi apriamo una pagina a caso di un libro e concediamoci del tempo per metterci alla ricerca di ciò che appartiene alla nostra storia.
Un oggetto antico sussurra memorie, è un testimone silenzioso di significati speciali nel momento in cui lo ritroviamo: mai come in questo periodo abbiamo bisogno di sentimento, di percepirci avvolti in una materia comune di sensibilità e vicinanza virtuale e collettiva fatta di storie personali, di ricordi che accarezzino, di iniziative da condividere.
Gli oggetti che hanno vinto sugli eventi e sono sopravvissuti agli scossoni del tempo brillano di una luce particolare che parla il linguaggio della cura e della fragilità, infondendo un senso di rassicurante familiarità nel loro utilizzo.
Piatto dopo tazza, dopo salsiera e dopo caraffa, dopo tazzina e poi zuppiera diamo forma a table set dal sapore spontaneo che nel suo insieme, apparecchiato sulla stessa tavola, racconti la storia di questo nostro stare a casa e diventi augurio di infiniti e speciali momenti qualsiasi.
Incominciamo qualcosa di nuovo e rendiamo una nuova abitudine un nostro rito: trasmettiamo il nostro sguardo creativo a chi ci è vicino, a chi magari ha più bisogno di noi, in questo momento, di pensiero positivo.
Rendiamo letterario il nostro vivere in questo tempo fatto di attesa a partire dal mattino: a colazione mettiamo sul tavolo libri mai letti, tazze, lattiere, vecchie teiere mai usate: innamoriamoci di un oggetto, affezioniamoci al personaggio del romanzo appena iniziato, trascriviamo quella citazione, iniziamo un nuovo racconto a partire dal decoro su quella teiera, scriviamo una poesia in famiglia a tavola, e per trovare un incipit soffermiamoci proprio sull’iconografia di quel piatto della bisnonna…
Per ambientare una colazione in stile letterario vi suggerisco tazze anche spaiate e di epoche differenti, Ginori, Bavaria, Verbano Laveno, qualche piatto da frutta vintage per servire biscotti, una brocca romantica per l’acqua, un’altra per il latte e teiere per il the e il caffè, salsiere per lo yogurt e per i cereali e ciotoline da macedonia ideali anche per la marmellata.
E poi asciugamani bianchi vintage come tovagliette, qualche libro e fogli su cui scrivere. E sparso qua e là qualche fiore di primula appena spuntato sul balcone…
La bellezza di questo table set sta proprio nella capacità di accostare pezzi differenti accomunati da un’impronta poetica e narrativa, tenendo presente che lo stile letterario passa anche attraverso l’utilizzo di un oggetto crepato o sbeccato che inviti a gesti un po’ magici in grado di esercitare la gentilezza dei modi, insegnando la responsabilità nei confronti della fragilità, abituando ad accarezzare le debolezze invece che a buttare via per una imperfezione…