Artigiani e laboratori,  Raccolgo storie

Ciuccio, pennello e stecca. Il destino nella ceramica.

Nascere in Sicilia è affacciarsi al mondo da una prospettiva estetica che si avvicina a un’idea di paradiso intrisa di profumi e satura di sfumature.

Venire al mondo a Caltagirone, in un passato non troppo remoto e ancora oggi, significa rapportarsi fin da subito con il proprio destino. Ciuccio, pennello e stecca. Ecco il karma ben chiaro fin da subito, il motivo di un’esistenza  che sarà devota all’arte.

Come si dice, di necessità si fa virtù. Anzi, parafrasando altro, lavora ciò che sei.

Ho incontrato Mario a fine maggio a una manifestazione itinerante di artigianato siciliano sul Lago Maggiore. Come al solito per me da tempo, ho lasciato che l’intuizione mi facesse notare il suo stand tra i tanti.

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E come molte volte mi capita con questo blog, gli incontri che mi lasciano ciò di cui ho più bisogno, arrivano nel momento in cui ne sento di più l’esigenza. Mario, che dietro al suo banco sembra mimetizzarsi accanto alle sue sculture, a fianco del sole e della luna a cui dà forma, è un giovane artista che parlandomi subito della sua storia, di sua moglie Sofia e della sua arte, mi dà immediatamente l’impressione di una figura antica, tanto quanto lo è la tradizione dell’arte della modellatura a mano della ceramica.

Serenità, entusiasmo, creatività, ottimismo: l’ascolto della sua storia mi pervade, l’incontro con le sue ceramiche mi emoziona, passano pochi minuti e già so che ne avrei scritto qui e gli racconto del blog.

Mario ha nove anni quando inizia a utilizzare i primi stampi, a modellare le prime teste. I genitori sono agricoltori e, nella loro sapienza, concedono a Mario e a sua sorella maggiore Marilena di coltivare un sogno invece che la terra, di frequentare l’Istituto d’Arte invece che arare i campi (anche se immagino i ragazzi accompagnare ogni tanto i genitori  durante il raccolto, con quell’amorevolezza che solo i figli amati e lasciati liberi di esprimersi riescono a manifestare con trasporto a genitori generosi).

Così, l’intuizione sul proprio destino che i bambini racchiudono come un’essenza preziosa, come un fertilizzante del cuore, unito all’amore che solo quei genitori dall’animo grande riescono a dimostrare, sono gli ingredienti che hanno condotto i due fratelli a diventare artigiani della ceramica, ‘l’oro di Caltagirone’ come mi dice Mario, e ad aprire nel 2001, con il sostegno di un prestito giovanile, l’azienda Ragalmuto.

Rispetto ai primi anni e soprattutto rispetto a un allora in cui o si era barbiere, o si era agricoltore o commerciante, o si lavorava la ceramica, mi confida Mario, vivere di quest’arte oggi è più difficile perché la città rischia di spegnersi. “Ma noi ci crediamo” mi dice come a voler sottolineare con quella stecca tutta la passione che lo anima e che muove chi come lui è artigiano del bello e della tradizione. “La nostra forza è che non c’è gelosia tra i colleghi, non serpeggia invidia tra i laboratori, ma soltanto scambio di idee, di sostegno, di confronto”.

Mentre mi pervade l’impressione che Mario parli della sua azienda come di un grande campo ben arato, seminato e coltivato – ora, mi racconta con orgoglio,  insieme alla moglie Sofia, figlia di artisti, nata e cresciuta nel mondo dell’artigianato orafo – mi soffermo su un cesto che custodisce soli di ceramica rossi e gialli e mi incanto forse per qualche istante.

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Il tempo di far planare di nuovo a terra ricordi e pensieri, Mario, che come un indovino sembra aver letto in me l’invisibile ai molti, afferra dal cesto un sole e me lo regala con la grazia di chi offre in dono il miglior raccolto, il grano più buono perché carico di sole e di benefici.

“La fortuna e il segreto della nostra città”, continua, “è che siamo uniti”. Quanto c’è da imparare, penso, mentre lo saluto e lo ringrazio con la promessa di sentirci al telefono con sua moglie per una breve intervista in occasione di Buongiorno Ceramica! Il lungo week end della ceramica italiana (3-5 giugno 2106) promosso da AiCC – Associazione Italiana Città della Ceramica.

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Sì, perché mentre una parte di Italia sarà impegnata nelle elezioni di sindaci e candidati, un’altra Italia si dedicherà a celebrare da nord a sud quell’arte gentile che forgia la bellezza da centinaia di anni. E senza la quale le nostre case, le nostre storie sarebbero  tutte un po’ meno lievi, perché grazie al lavoro esperto di chi trascorre la propria vita nel dar forma al destino per cui è nato possiamo sentirci un po’ più vicini a quel cielo da cui proveniamo.

Laboratorio d’Arte di Mario e Sofia

Cucine in muratura, tavoli in pietra lavica, articoli da regalo, bomboniere.

Via Balatazze, 142 – 95041 Caltagirone (CT)

tel. 3345899909

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